Collana ” AEDO” La Narrativa di Nonsolopoesie Edizioni

I fatti di cronaca vengono troppo spesso inseriti in contesti molto più grandi. I riflettori si accendono solo sulle città con dati statistici disarmanti, ma nelle provincia esiste una realtà sommersa che le istituzioni ignorano. Così come quella napoletana, ma anche di tutte le altre piccole realtà territoriali, troppo spesso lasciate a se stesse e riesumate solo in occasioni di propaganda politica. ma la provincia esiste tutto l’anno e in tutti i periodi e stagioni. In questi racconti, l’autore vive ogni personaggio con rabbia, disperazione, illusione e talvolta riscatto da una solitudine politica e sociale. Droga, rachet, usura, pedofilia, morti bianche, violenza di genere, sono solo la punta dell’iceberg di qualcosa di più profondo che affonda le radici nella vita di ogni cittadino, impedendo l’azione della società civile. Lo stato invece, non può rimanere sordo alla richiesta di aiuto dei nostri figli.

“Vestimi da Bella” è un’opera insolita, da leggere con grande attenzione per la sincerità dei sentimenti e il coraggio che vi sono dentro. Il coraggio di vivere dopo le dure prove a cui la vita ci sottopone. Un libro che arriva dritto al cuore dei lettori facendoli riflettere su alcuni temi fondamentali della nostra esistenza, quali l’importanza degli affetti, il modo in cui il dolore ci mette alla prova e il ritorno, sotto altre forme, di chi ci ha veramente amati. Una storia ma anche un dialogo con il lettore, dove ribadisce la funzione catartica della scrittura, come fonte di gioia, libertà, progetto di vita. un romanzo ibrido, un insieme di pensieri, parole e racconti che conducono e trascinano a una storia unica dove emerge la figura della protagonista, una donna. A lei la parola.

Nella società in cui viviamo,le apparenze, le necessità, i ruoli lavorativi ci spingono a dimenticare la nostra vera essenza. il tempo scandisce ogni nostra azione che diventa sempre più meccanica, ci dimentichiamo dell’importanza dei momenti, non sappiamo più meravigliarci davanti ad un tramonto, selezioniamo le persone in base a ciò che indossano o a chi hanno sosato. La scala del potere diventa sempre più ingombrante, le priorità primitive sono scandite dalla moda e dalla sete di potere. cercare di fermarsi a riflettere sulla bellezza della gentilezza, sull’educazione e sulla voglia di conoscere sembra scontato. Eppure siamo tutti poveri, di parole, di entusiasmo, di serenità. Siamo poveri perché non siamo coraggiosi, scaliamo le vette del successo ma ci allontaniamo dalle verità, abbiamo paura di affrontare i problemi, ascoltare altre motivazioni, confrontarci. Superare se stessi e iniziare ad ascoltarci, crea imbarazzo, lacera i ricordi, crea dolore. in questa narrazione, fatta di ricordi, divisa in passeggiate, un filo delicato conduce il lettore a trovare risposte sull’inquietudine che proviamo nell’arrenderci davanti alle ingiustizie socio culturali che ci circondano.

Il ritorno alle origini è un tema che attraversa tutto il libro dell’Autore piemontese Mario Bonazzoli, Lalita – l’isola dell’Amore-. un racconto insolito, intrigante, ricco di suggerimenti, la sua importanza risiede nei messaggi che l’autore vuole far arrivare al lettore, il quale è piacevolmente spinto a porsi dei quesiti riguardanti l’esistenza, le istituzioni, i gravi problemi che affliggono la società contemporanea. Scrive l’autore…”odio, fanatismo, espansionismo, utilizzo insensato delle risorse naturali, contribuivano a rendere sempre più incerto l’avvenire…caos dentro di me ,caos fuori di me, nel mondo e nella società: due fenomeni che si completavano e avevano la stessa radice!” Un’inquietudine e una sofferenza che è tipica del mondo moderno.

Acrobati-Rosa Notarfrancesco

Titolo/acrobati/autore/Rosa Notarfrancesco/anno/2024/cartaceo/dim.15×21/carta/85gr.avorio/copertina/300gr.plast.lucida/stampa/brossura fresata/b-n/stato/in commercio/Isbn/9791281178618/euro 15,00

La storia ha come protagonista la società contemporanea ed è interamente ambientata nel salernitano, luogo che ha saputo trasformare in scommessa l’ansia dei fermenti modernizzatori dell’Italia anni sessanta. Salerno è anche una città che uscita dagli “anni di piombo” con la speranza che contraddistingue la sua regione, resa così ordinaria dall’antica cultura dell’incontro che, proprio a Salerno, si perfezionò in età medioevale intorno alla famosa “Scuola medica Salernitana”. In “Acrobati” appare uno strascico della Salerno anni Novanta. Una Salerno divertente che ha ancora qualcosa da dire sulla curiosità intellettuale degli italiani. la pubblicità resta forse la nota più simpatica di questo carosello appassionato ed eclettico in cui i protagonisti si rivedono spesso e di buon grado , dimostrando la funzione pacificatrice della poesia , che al solito suo, riesce a “vivere insieme” a ciò che tende fisiologicamente a sfuggirsi per conservarsi in una visione forse un pò troppo rigida degli stili. lo spettacolo torna a mostrare la sua vocazione al gioco per arginare l’incontinenza della ragione per farsi nuovamente interprete della felicità del marziano.

Questo romanzo è tratto da una storia vera, nato per combattere, cresciuto per amare. La vita di Jacin, pugile di provincia, è un susseguirsi di sfide, sacrifici e cadute. Sul ring è un guerriero che non conosce tregua, nella vita, un uomo guidato dal desiderio di una carriera da professionista. Al suo fianco c’è Sabrina, il suo amore di sempre, l’unica a conoscere le sue fragilità e la forza che lo anima, l’unica a sostenere il suo sogno quando tutto sembra contro di lui… perché la boxe non è solo sport, ma anche scuola di vita ti insegna a cadere, ma sopra tutto a rialzarti.

Una delle tante storie di gente comune, storie di sottocultura di famiglie povere all’inizio del Novecento, quando la cultura e il rispetto erano molto diversi da oggi , quando la moglie per molti era solo il rifugio per momenti di appagamento sessuale, vittima di esternazioni violente e incontrollabili e madre di un gran numero di figli. In questo ritratto di vita di altre epoche, l’Autore riesce a comunicare il dolore, la frustrazione e la disperazione, le aspettative e i progetti di vita di chi per fato nasceva in una famiglia povera. Ambientato in una città portuale come Trieste, crocevia di tutta una rivoluzione culturale che era ancora da divenire.

Angelina e il tempo sono i protagonisti di questo racconto. Questa storia diventa un po’ la storia di ognuno di noi, a volte succubi degli eventi e a volte protagonisti capaci di indirizzare il corso degli avvenimenti. La dimensione temporale di un passato può riemergere attraverso il desiderio e il ricordo tornando presente nel nostro animo. Tutti noi siamo dei resuscitatori, ma di solito lo facciamo a nostro danno attraverso strumenti potenti come il rimpianto, il rimorso e il rancore, riportiamo alla luce le nostre sconfitte. Angelina si volta indietro verso un passato felice della sua vita e lo fa riemergere potente attraverso il ricordo e il desiderio per mantenere nella sua memoria quelle sensazioni.

Alberto, ex partigiano, vive un’esistenza in bilico, prigioniero di incubi che gli ha rubato la pace, trasformandolo in un uomo sospettoso e inquieto. L’osteria che gestisce insieme a sua moglie Anna sembra poterlo riconnettere alla realtà, ma quando due sconosciuti si presentano alla porta il passato torna a bussare, spietato, risvegliando i ricordi che Alberto pensava di aver sepolto. Quante volte si può combattere per la propria vita senza perderla del tutto?

“Grido di rondine” conduce il lettore in un viaggio emozionante tra memorie familiari e segreti della Storia, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso generazioni e legami indissolubili, i racconti intrecciano resilienza, amore e speranza, invitandoci a riflettere su radici, memoria e futuro. Una storia toccante che risuona come un canto del passato, capace di ispirare il presente.

Quattro amici, una giornata di pesca e un incontro destinato a cambiare le loro vite per sempre. Sullo sfondo delle versi colline toscane , “La Duchessa dell’Ombrone” racconta una storia densa di mistero, amore e rivalità, dove ogni personaggio è una tessera di un complesso mosaico di emozioni. la malattia inspiegabile della giovane e bellissima Duchessa Francesca diventa il fulcro di una vicenda che mescola sapientemente intrighi familiari, diagnosi mediche rivoluzionarie e indagini poliziesche. Tra tradizioni nobiliari e passioni segrete, Bruno Chisu crea un romanzo che cattura l’essenza di un’epoca e la fragilità dei rapporti umani.

Nella mediocrità che ci circonda, difficilmente si può rimanere indifferenti davanti a una figura come quella di Adriano Olivetti, imprenditore, uomo politico, ma anche autentico riformatore sociale. Molti lo hanno considerato solo un continuatore del paternalismo di suo padre Camillo, fondatore della Olivetti. Le sue idee, che qualcuno ha definito utopistiche, dimenticando che almeno fino alla sua morte, si trasformarono in una realtà, peraltro scomoda nel panorama industriale italiano dell’epoca, furono frutto, questo sì, di una personalità molto complessa. Questo libro non ripercorre la biografia di Adriano, ma cerca di entrare nella sua personalità come un giusto contributo a un personaggio che ci si augura possa essere riscoperto e rivalutato.

A bordo pista rappresenta un racconto fedele e veritiero di cosa vi è dietro le quinte organizzative delle più grandi manifestazioni motociclistiche mondiali. Questa storia, forse un diario o un resoconto di cosa si nasconde nella storia personale di una stagione lavorativa presso uno dei migliori Team della Top Class di MotoGP, raccontata dal suo protagonista. Gabriele Cavazzin.

Nel silenzio di una vita ordinaria, si cela il sussurro di un mondo dimenticato. Melissa incontra Lazare, creatura della notte , e nulla è più come prima. Tra incanti, sangue e tenebre, fiorisce un amore destinato a sfidare il destino.ma quando luce e oscurità si intrecciano…chi salverà chi?