Come presentare un manoscritto ad una Casa Editrice con la speranza che non venga immediatamente cestinato, è una delle tante domande che affollano la mente di ogni autore che si trova tra le mani la sua opera finita, o almeno crede che lo sia. Il dilemma, non è rappresentato solo dal come proporlo, ma anche a chi, proporre la propria opera che sicuramente è costata sacrificio e impegno. Per sgomberare il campo da ogni dubbio, bisognerebbe evitare le case editrici a pagamento (EAP), queste non solo non vi aiuteranno a progredire nella difficile arte della scrittura ma vi spilleranno inutili quatrini, illudendovi di aver scritto un premio Strega che deve essere solo publicato e una volta fatto vi abbandoneranno a voi stessi, in quanto loro hanno già guadagnato sulle vostre tasche e anche sulla vostra pelle e non gli interessa promuovere, pubblicizzare e valorizzare il vostro libro, tutto quanto lecito senza dubbio ma l’Editore e l’editoria sono altra cosa. Detto questo la ricerca va indirizzata verso una vera e propria casa editrice, piccola o titolata, ma comunque una casa editrice. Riconoscere una Eap non è difficile,una volta ricevuto il manoscritto vi risponderanno in tempi molto brevi (anche perchè non leggono nulla) e vi proporranno dopo numerose adulazioni, un contratto editoriale farcendo il tutto da una frase ricorrente, “Pubblichiamo il tuo sogno”, e dietro questa frase si nasconde tutta la filosofia adulatoria che porta poi ad una richieta di denaro, che potrà essere anche sotto forma di obbligo ad acquistare un certo numero di copie, e molti vi faranno pesare il fatto che vi forniscono il codice Isbn, che in ogni caso ha un costo irrisorio, e questo è bene che si sappia. Ma nessuna di queste aziende che sono solo stampatrici, vi dirà mai che il vostro libro obbligatoriamente deve esssere registrato per legge alla Bibblioteca Nazionale di Roma Firenze ed essere inserito nel Catalogo Nazionale. Difficilmente lo faranno, ma la responsabilità legale ricade sull’autore e non sulla casa editrice che dovrebbe svolgere questa mansione su delega dell’autore medesimo. La leva psicologica usata è la voglia di pubblicare, per egocentrismo, per appagare le proprie aspettative per poi vantarsi con amici e parenti di essere diventati scrittori, nascondendo il fatto di aver pagato. Bene se le summenzionate non sono da considerare case editrici, neanche i loro clienti sono da considerarsi scrittori, e non lo saranno mai. Per fortuna, di Case Editrici classiche ve ne sono molte e anche serie,oneste e preparate a ricevere il vostro manoscritto e valutarlo. Molto probabilmente verrà scartato ma senza dubbio qualcuno dell’uffucio editing e valutazioni lo leggerà e vi comunicherà l’esito finale,presto o tardi, anche perchè una casa editrice riceve in media , anche se è una piccola realtà, 20/50 manoscritti al giorno, e questa mole di lavoro ha bisogno di tempo per essere smaltita e dare delle risposte professionali, negative o positive che siano. Una volta individuata la/le case editrici a cui rivolgersi, bisogna sapere come comunicare la propria proposta, che nell’era digitale viene inoltrata normalmente a mezzo e-mail. E’ utile sapere che il manoscritto deve essere inviato con un file in versione editabile e non pdf, bisogna inviare il file intero e non una parte del manoscritto per la paura che venga “rubato”. A questo proposito i molti timori di vedersi sottratta la proprietà intellettuale, sono inutili, in quanto è sufficiente salvare la mail comunicata e si può benissimo dimostrare la prorietà intellettuale. Come è inutile depositare copie alla SIAE, infatti con il sistema ISBN tenuta dall’apposita agenzia ISBN tale registrazione risulta inutile e costosa e non risolve il problema della certificazione della proprietà intellettuale che in ogni caso è tutelata da apposite leggi dello Stato. I file da inviare devono essere sostanzialmente tre, uno per il manoscritto, uno per la sinossi e uno per una breve biografia letteraria dove siano visibili gli elementi per un contatto, (Nome Cognome, indirizzo e telefono, indirizzo posta elettronica). Bisogna dare la possibilità a chi vi valuta di conoscervi il meglio possibile e di farsi una opinione su di voi oltre che su quello che scrivete. La documentazione deve essere accompagnata da un breve messaggio introduttivo, che in alcun modo non deve avere un tenore di saccenza o vantarvi di aver già pubblicato con tizio o con caio, in quanto questo non è una nota di merito ulteriore, chi vi valuta lo fa sulla base del manoscritto ricevuto e non su quello che avete già pubblicato, specie se specificate il nome dell’editore precedente che il più delle volte per quanto riguarda autori emergenti, sono editori a pagamento. L’Editore che pubblica dietro compenso, non può essere indicato come esperienza pregressa o motivo di vanto da mettere sul piatto del negoziato editoriale, l’editore a pagamento pubblica qualsiasi corbelleria editoriale purchè venga pagato per questo, quindi tanto vale non nominarlo nemmeno. Potrà essere utile sapere che un manoscritto di un testo di narrativa in media consta di 100-150 pagine, che corrispondono a circa 80-110 pagine Word (formato A4) mentre libro viene stampato su file pdf(formato A5) quindi più piccolo. E’ inutile quindi presentarsi con manoscritti da 30-50 pagine che sarebbero poi solo delle storielle impubblicabili per una CE non a pagamento , mentre per una EAP lo pubblicherà senza dubbio,basta pagare. Per quanto riguarda le silloge poetiche, indipendentemente dai contenuti, dovrebbero contenere in media 60-80 componimenti poetici, liriche o prose, mediamente di 30 versi per le poesie, mentre per le liriche o la prosa non vi è un limite stabilito, anche perchè si suppone che l’autore ,poeta o narratore sia a conoscenza della differenza tra lirica poesia e prosa.Inutile presentarsi con 10 – 20 componimenti, risulterebbero non pubblicabili. I motivi di questa mancanza di requisiti alla pubblicazione sono semplici e vanno individuati sui problemi di stampa che ne derivano. Stampare un libro vuol dire che bisogna creare un “vestito ” su misura, tale vestito prende il nome di copertina fronte, e quarta di copertina, retro. In mezzo alle due parti vi sta il “dorsetto” che è quello spazio che racchiude il numero delle pagine e lo ingloba nella copertina fronte e retro e questo “dorsetto ” varia in funzione delle pagine. Se voglio stampare un libro di 30 pagine, il dorsetto sarà talmente sottile che non potrà essere fatto e non potrà neppure esssere rilegato, con una classica brossura fresata che normalmente si usa. In poche parole il vostro librettino dovrà essere “graffato” e risulterà un opuscoletto, anche bruttino alla vista e poco attraente. Tutte queste informazioni serviranno a chiunque voglia inviare un manoscritto ad una casa editrice e sapere poi il perchè non viene accettato, non serve indignarsi od oltraggiare il vostro interlocutore, serve invece studiare, aggiornarsi ed imparare a scrivere con cognizione di causa. La scrittura è una cosa seria ed è un’arte che non si improvvisa, ma si può acquisire, con volontà e impegno!
22 Marzo 2023 at 08:29
Buongiorno. Vorrei sapere se la vostra casa editrice pubblica poesie e
22 Marzo 2023 at 08:30
Buongiorno.. vorrei sapere se la vostra cassa editrice pubblica poesie inedite .grazie